DISPONIBILITA’ E CORTESIA
Cos’è la cortesia?
La cortesia è quella capacità di usare l’intelligenza per tener conto delle circostanze e degli stati d’animo delle persone che ci circondano. La cortesia è una forma di rispetto profondo per l’altro, un riconoscere i suoi bisogni sociali ed emotivi. L’atteggiamento cortese è “strumento di pacificazione”, perché è molto difficile comportarsi in modo ostile di fronte a gentilezze e sorrisi, mentre la villania provoca una reazione automatica di aggressività.
Essere cortesi vuol dire essere capaci di andare oltre noi stessi, vedere le cose anche dal punto di vista dell’altro, immedesimarsi nell’altro, entrare in empatia con l’altro.
La cortesia in azienda
Un’organizzazione responsabile e che tenda all’eccellenza non può non tenere conto della qualità della vita lavorativa delle persone. Una parte considerevole del nostro tempo di vita “cosciente” trascorre proprio sul lavoro e la qualità di questo tempo dipende in gran parte dalla qualità del nostro rapporto con chi lo vive insieme a noi.
La cortesia nei comportamenti rappresenta una concreta possibilità di produrre con dolcezza ordine e conciliazione in una comunità di lavoro, facendoci risparmiare tempo, energie e frustra zioni. La cortesia facilita le relazioni, induce alla disponibilità ed alla collaborazione.
La cortesia è un modo molto semplice e diretto di dimostrare a chi mi circonda che lo rispetto, che non intendo trattarlo da numero o da semplice fornitore o cliente di un servizio.
Come si fa ad essere cortesi.
Non è difficile essere cortesi. E’ sufficiente utilizzare semplici parole e piccoli gesti che servono a confermare al nostro interlocutore la stima che abbiamo per lui, il rispetto per la sua persona e per le sue idee. Apparentemente si tratta di applicare alcune procedure formali; in realtà queste si basano e si ricollegano ai valori etici che stanno alla base della cultura dell’essere di una persona.
E’ semplice rendersi conto che non è solo una questione di “procedure”. Ad esempio complimenti sprecati ed eccessivi ci inducono subito a pensar male del nostro interlocutore e a cercare quale tornaconto personale cerchi di ottenere in tal modo. La falsità di frasi cortesi pronunciate in modo meccanico, senza reale partecipazione, viene poi colta immediatamente dall’interlocutore. Non vi è mai capitato di chiamare il centralino di un ente pubblico, ma anche di aziende private, e sentire un operatore che saluta e chiede cosa può fare per voi (cosa molto lodevole), ma in tono scocciato o annoiato? Non vi siete immediatamente a disagio?
Cortesia ed economia.
A questo punto si potrebbe pensare che la cortesia abbia valore sociale, non economico, che serva a mantenere buoni rapporti in seno alla società, non a produrre, effettuare, scelte convenienti, impiegare razionalmente le risorse e gestire vantaggiosamente attività e imprese. Invece le ricerche empiriche sembrano indicare che la cortesia ha valore economico. Ad esempio, da studi sperimentali risulta che i gruppi di lavoro rendono molto di più se c’è un clima di cortesia.
C’è da dire poi che, pur riconoscendo che siamo nell’economia della conoscenza, di fatto si tende a sottovalutare il peso economico delle prestazioni mentali e soprattutto non ci si rende conto che il funzionamento della mente individuale risente dei condizionamenti ambientali, specie del clima relazionale.
Del resto la filosofia, e la stessa psicologia si sono tradizionalmente occupate della mente individuale isolata. La cortesia è un modulatore del rapporto mente-ambiente sociale e perciò influisce sulle prestazioni mentali dei singoli e finisce per essere una variabile chiave dell’economia. Cortesia: la tua carta vincente!
Nella fretta quotidiana le parole gentili vengono spesso dimenticate. Anche l’abitudine ci spinge spesso a trattare con indifferenza le persone che vediamo tutti i giorni.
Così puoi porvi rimedio:
«vizia» i tuoi colleghi di lavoro ogni mattina con un cortese «buongiorno». Dì anche il nome della persona in modo che il saluto diventi più personale; è vero che la mail è un mezzo di comunicazione molto informale, ma non è una chat. Certo occorre valutare il caso, non esagerare, ma un saluto è sempre gradito …. e non richiede una gran investimento di tempo.
Un sorriso spontaneo aiuta tanto chi lo riceve quanto chi lo dona; quindi, se non hai seri motivi per essere contrariato/a… sorridi;
Un «grazie» e un «per favore» sinceri sono sempre benvenuti; i complimenti sinceri fanno piacere e sono un vero toccasana!
Non dimenticare: niente può sostituire una parola gentile e normalmente viene ricambiata!
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